Coronavirus: le confraternite diocesane pronte ad aiutare chi è in difficoltà

DIOCESI – Il Priorato delle Confraternite della Diocesi di Chiavari, a nome di tutti i Confratelli e le Consorelle, desidera esprimere la propria vicinanza ed il proprio sostegno a quanti stanno soffrendo a causa degli effetti prodotti dalla grave emergenza sanitaria che sta colpendo in modo pesante anche il nostro territorio. Come ci ha ricordato Papa Francesco nella sua preghiera straordinaria del 27 marzo u.s. “la preghiera e il servizio silenzioso sono le nostre armi vincenti“: per questo le nostre Confraternite sono unite nella preghiera di suffragio in memoria di tutti coloro che hanno perso la vita ed assicurano il ricordo nella preghiera e l’affidamento alla Madonna dei malati, degli operatori sanitari e di quanti ad ogni livello si stanno adoperando per fornire il loro contributo in questo momento così drammatico.
Nel contempo i Confratelli e le Consorelle della nostra Diocesi sono consapevoli che, come
evidenziato dal Papa, occorre “risvegliare e attivare la solidarietà e la speranza capaci di dare solidità, sostegno e significato a queste ore in cui tutto sembra naufragare”. Per questo abbiamo deciso di aderire alla raccolta fondi promossa da alcune associazioni del nostro territorio a favore del reparto di terapia intensiva dell’Ospedale di Sestri Levante, cercando in questo modo di esprimere la concreta vicinanza a quanti stanno lottando in prima linea per assicurare cure adeguate a tutti coloro che soffrono. Fedeli all’impegno ed alla testimonianza di chi ci ha preceduto nel corso dei secoli portando avanti la missione confraternale, siamo pronti, per quanto nelle nostre possibilità, a impegnarci per offrire il nostro aiuto ai nuovi emarginati che purtroppo questa emergenza sta già producendo. In questo contesto, ci apprestiamo a vivere i Riti della Settimana Santa, ai quali le nostre Confraternite tengono in modo particolare, sapendo che potremo parteciparvi solamente tramite i mezzi di
comunicazione: questo certamente ci addolora, ma siamo consapevoli che “il Signore ci interpella dalla sua croce a ritrovare la vita che ci attende, a guardare verso coloro che ci reclamano, a rafforzare, riconoscere e incentivare la grazia che ci abita”. Forti di questa convinzione, speriamo di poter tornare presto a testimoniare anche visibilmente la
nostra fede portando lungo le strade del Tigullio le grandiosi immagini dei nostri Crocifissi, facendone risuonare i canti argentei e dorati, quale segno del fatto che Cristo è davvero risorto e vive in mezzo a noi.